Epatite A
- L’epatite A si trasmette principalmente attraverso l’acqua e il cibo contaminato dalle feci.
- Il virus si diffonde soprattutto nei paesi con standard igienici inadeguati; per questo motivo è nota anche come “epatite del viaggiatore”.
- Di solito l’infezione da virus dell’epatite A è accompagnata da problemi gastrointestinali e può richiedere settimane di riposo a letto.
- L’epatite A non si cronicizza; di regola guarisce spontaneamente dopo settimane o mesi.
- La vaccinazione fornisce una protezione efficace contro l’epatite A.
Il virus dell’epatite A è diffuso in tutto il mondo e presenta effetti molto diversi: se nei paesi industrializzati provoca solo infezioni sporadiche, nei paesi con carenza di acqua potabile e servizi igienico-sanitari inadeguati può causare epidemie con numerosi individui colpiti. Il virus è molto forte e sopravvive alle alte temperature e ai disinfettanti. Si stima che 1,4 milioni di persone siano infettate ogni anno con il virus dell’epatite A. In Svizzera, si registrano circa 100 casi di epatite A all’anno. Poiché solo una parte dei pazienti infettati sviluppa un’infezione acuta, è probabile che il numero annuo di nuove infezioni sia da 2 a 4 volte superiore. Un’infezione acuta da epatite A lascia un’immunità permanente. La malattia non si cronicizza.
Trasmissione
Poiché il virus dell’epatite A viene eliminato attraverso l’intestino, la sua trasmissione avviene principalmente attraverso l’acqua e il cibo contaminato dalle feci. Bisogna prestare particolare attenzione al consumo di molluschi o di verdure concimate con escrementi. Altre vie di trasmissione sono i contatti interpersonali stretti, soprattutto i contatti sessuali (sesso anale), oppure l’igiene delle mani carente. Spesso il contagio ha luogo durante i viaggi in paesi con standard igienici insufficienti. Per questo l'epatite A è conosciuta anche come “epatite del viaggiatore”.
Gruppi a rischio
Possono contrarre l’epatite A tutte le persone non vaccinate, o non immunizzate da un’infezione pregressa. Sono maggiormente colpite le persone dei paesi in via di sviluppo, dove le strutture igienico-sanitarie sono carenti. Mentre un tempo in Svizzera si infettavano perlopiù i tossicodipendenti attraverso le iniezioni endovenose, oggi sono soprattutto i viaggiatori che si recano nelle regioni tropicali, nell’area del Mediterraneo e nell’Europa dell’Est a essere confrontati con un aumento del rischio di contrarre l’epatite A. Le persone che praticano il sesso anale e il personale che, per lavoro, entra in contatto con le feci infette, corre un rischio più elevato di contrarre l’infezione.
Sintomi
Nei bambini piccoli il decorso dell’infezione è perlopiù asintomatico, mentre negli adulti il 50-70% delle persone infette svilluppa un’epatite A acuta, accompagnata da sintomi gastrointestinali aspecifici. Il periodo di incubazione, cioè il periodo di tempo che intercorre tra il contagio e lo sviluppo dei sintomi clinici, è di circa 15-50 giorni. I segni di infezione possono includere sintomi influenzali, stanchezza, mal di testa e febbre, spesso accompagnati da nausea, vomito, stipsi e diarrea. Gli occhi e la pelle possono assumere una colorazione giallastra. Di solito i sintomi si smorzano nell’arco di poche settimane. L’epatite A non cronicizza mai e lascia un’immunità permanente.
Diagnosi
L’aumento significativo di determinati valori epatici nel sangue è indice di un’infezione da epatite A. La determinazione degli anticorpi del virus dell’epatite A consente di differenziare tra infezione recente e infezione pregressa, che dà l’immunità permanente.
Prevenzione
Solo la vaccinazione garantisce una protezione sicura contro l’epatite A. Sia la vaccinazione contro l’epatite A, che quella combinata contro l’epatite A e B si sono dimostrate altamente efficaci e sicure. Due vaccinazioni a distanza di sei mesi l’una dall’altra (oppure tre vaccinazioni nel caso della vaccinazione combinata) offrono una protezione permanente. I medici raccomandano la vaccinazione prima di recarsi nelle regioni a rischio, per i gruppi a rischio e per i pazienti affetti da malattie epatiche o da altre forme di epatite. È possibile ridurre il rischio infettivo, evitando il contatto con le feci infette e mantenendo i seguenti standard igienici mangiando e bevendo (soprattutto nei paesi in via di sviluppo):
- Bere solo bevande da bottiglie sigillate.
- Evitare i cubetti di ghiaccio e i gelati.
- Assumere solo frutta pelata personalmente.
- Prestare attenzione al consumo di insalata, di verdura cruda e di frutti di mare.
- Lavare spesso e a fondo le mani con il sapone, soprattutto dopo essere andati in bagno.
- Niente sesso anale non protetto
In viaggio è utile ricordare la massima: «Cook it, boil it, peel it or leave it» (Bollire, cuocere, pelare o lasciar stare).
Terapia
Per la cura dell’epatite A non esiste una terapia antivirale, né altri medicamenti. Guarire da un’infezione acuta da epatite A può richiedere diverse settimane o mesi ed esige riposo a letto e riguardo fisico. È importante adottare un’alimentazione equilibrata, a basso contenuto di grassi e ricca di carboidrati, e assumere liquidi a sufficienza. Sono da evitare gli alcolici e i farmaci ad azione lesiva sul fegato, per non caricarlo ulteriormente. I pazienti affetti da epatite A non sono contagiosi, se osservano le raccomandazioni sull’igiene delle mani nella cura personale e dopo qualsiasi contatto.
Link
- Notifica dei casi di epatite A:
- Healthy Travel: Viaggi e salute
in francese e tedesco
Studi e articoli
-
Hepatitis A in Switzerland: An analysis of 29 years of surveillance data and contemporary challenges
Schmutz C, Mäusezahl D, Jost M
Travel Medicine and Infectious Disease, Volume 27, Jan-Feb 2019, pp 53-63; 01.01.2019